Amantea - Guida Turistica

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Palazzo delle Clarisse
  Il palazzo fu costruito agli inizi del 1600 come sede del Convento delle Clarisse e tale restò fino al 1806, quando i francesi, a seguito dell'assedio di Amantea, lo confiscarono assieme ad altri beni ecclesiastici e successivamente lo rivendettero al Marchese de Luca di Lizzano che ne fece la sua residenza nobiliare. I Marchesi De Luca vissero nel palazzo fino al 1977. Successivamente a un periodo di abbandono e grave degrado, il palazzo fu acquistato e restaurato dall'attuale proprietario, il prof. Fausto Perri. Il Palazzo delle Clarisse ospita attualmente attività culturali e commerciali. Tra le altre cose è sede dell'Accademia degli Arrischiati, del Museo della Copia d'Autore e di un ristorante
Il Castello
  Si trova sulla sommità pianeggiante del colle roccioso, con versanti dirupati, che sovrasta l'antico abitato. Presenta un impianto costruivo a base quadrilatera con due lati cinti da un fossato e con un ponte in muratura che ne permette l'attraversamento; gli altri due lati sono a picco sui dirupi scoscesi. Possiede quattro torri angolari di cui la più antica è quella circolare a base scarpata. Le prime opere difensive risalgono al periodo arabo. Nel tempo il castello fu più volte restaurato, riadattato e ampliato.
La Torre
  In collegamento visivo con il castello, sullo stesso pianoro, si eleva nei pressi della porta d'accesso che immette nell'area fortificata. Impostata su base circolare, è perfettamente cilindrica, con la muratura che cade a fìlo su un basamento poligonale. La sua costruzione può farsi risalire all'epoca sveva (sec XIII).
La Cinta Muraria Fin dal medioevo Amantea fu una città murata.
  Ancora oggi sono ben visibili vari tratti di cinta, all'interno della quale, fino agli inizi dell'ottocento, era racchiusoi l'abitato storico. Dai margini della sommità pianeggiante del colle roccioso si distaccavano due ali della cinta muraria che scendevano ripide sulle acclività del suolo e si raccordavano agli angoli, mediante innesto di bastioni, con la murazione che correva parallela al mare e che faceva corpo con gii alti dirupi strapiombanti. Più volte riadattata e adeguata alle nuove esigenze difensive, le estese emergenze rimaste possono essere riportate a un lungo periodo che va dall'età aragonese (seconda metà del sec. XV), a quella vicereale (sec.XVI-XVll).
La Torre di Coreca
  Si eleva sul promontorio che domina il mare sovrastante la scogliera emersa di Coreca. E' a pianta circolare con base troncoconica e corpo cilindri- co. Probabilmente fu edificata nel sec. XVI. La Torre di Campora S.G. Sorge sul litorale di Campora, vicina al mare, su un piccolo dosso che un tempo doveva essere molto più alto. Torre di notevoli proporzioni, risulta impostata su base circolare scarpata, con corpo cilindrico e mensole di coronamento. L'epoca di costruzione può farsi risalire al sec. XIV. La Torre della Principessa Si erge imponente nella sua massa troncopiramidale a ridosso della vasta piana alluvionale, a Sud di Campora S.Giovanni, e al tempo della costruzione, avvenuta verso la fine del 1500, era molto più prossima al mare di quanto lo sia adesso.
Chiesa Convento San Bernardino da Siena
  Edificio religioso di grande bellezza architettonica rianimato dall'assidua frequenza dei fedeli e reso luogo di intensa spiritualità dopo il recente insediamento dei Frati Minori Conventuali. Il complesso monastico costituito dalla chiesa e dal convento dotato di chiostro e corsie è uno degli esempi più rilevanti dell'architettura tardo-gotica in Calabria. Fu edificato nel 1436 su un sito collinare fuori le antiche mura per accogliere i frati Minori Osservanti. Sulla facciata a cuspide della chiesa si notano gli incavi dove erano collocati i bacini di ceramica disposti a forma di croce: preziosi lustri ispanici medievali di origine islamica decorati da motivi ornamentali, scene, figure ed intrecci di trame coloratissime che evocano la calda luce d'oriente. Le rare ceramiche che, nella loro disposizione cruciforme, rappresentano l'unico esempio del genere in Italia Meridionale, sono attualmente in restauro. Un'accorta committenza ha procurato alla chiesa una statuaria di notevole interesse artistico. I più insigni dei gruppi marmorei sono: Madonna con bambino, di Antonello Gagini; scolpita nel 1505 ad Amantea prima della partenza dell'artista per Roma. Angelo Annunziante e Vergine Annunziata, attribuiti a Francesco da Milano (1491). A destra del portale d'ingresso all'edifìcio sacro si trova l'Oratorio della Confraternita dell' Immacolata Concezione a cui si accede per un ricco portale tardo-rinascimentale datato 1592, con elementi decorativi di evidente ispirazione classica. Al suo interno, sulla pala d'altare, è collocato il presepio marmoreo attribuito a Rinaldo Bonanno (sec. XVII).
Chiesa di S. Biagio
  In cima a una scalinata balaustrata si eleva solare e materna la facciata secentesca della chiesa di S. Biagio, Duo- mo della citta tirrenica, dal bel portale con gli stipiti di pietra lavorati a ricche volute laterali. L'edificio religioso fu eretto nel 1677, per cura di Giovan Battista Di Lauro. L'interno è a tre navate con l'aula maggiore separata dalle altre due da archi a tutto sesto che insistono su robusti pilastri. Sull'altare maggiore è collocata una cornice in legno dorato del 1600 dal ricchissimo intaglio. Appartengono alla chiesa tre notevoli dipinti storici, da tempo in restauro, raffiguranti: L'Annunciazione - opera di scuola romana della prima metà del Settecento. Madonna con Santa Teresa e San Bernardino dipinto settecentesco di anonimo autore meridionale. Presentazione di Gesù al tempio opera di ignoto maestro provinciale del sec. XIX.
Chiesa S. Maria del Carmine
  La chiesa era affiancata, ai tempi della sua fondazione, da un modesto convento di Frati Carmelitani, soppresso nel 1652. La sua data di fondazione può farsi risalire intorno al 1644. Più volte restaurata, presenta un elegante portale ad edicola cuspidata con elegante bifora recante una esile colonnina al centro. Ruderi della
Chiesa di S. Francesco d'assisi
  I Frati Minori Conventuali venuti ad Amantea nel secolo XIII elessero a loro dimora un convento ed una chiesa edificati su un sito sottostante all'area del castello, tra il 1221 e il 1264.
S. Maria La Pinta (già S. Maria di Porto Salvo)
  Allorché nacque l'Ordine dei Frati Cappuccini, per munifìcienza del nobile amanteano Rutilio Cavallo, nel 1607, fu edificata la chiesa con l'annesso piccolo convento. La facciata presenta un elegante portale ad arco ribassato con decorazioni floreali ed archetti pensili sormontato da ampia bifora con pilastrino poligonale e capitello con decorazione a foglia. Ex Monastero delle Clarisse Eretto nel 1603, è adagiato su una sporgenza rocciosa dell'antica falesia smembrata da una grotta marina. Eleganti finestre polilobate, bifore con sottili colonnine tortili, soffitti lignei, emblemi di antichi casati sulle pareti, restituiscono agli ambienti interni la riservata atmosfera di un tempo. Chiesa di S. Elia Profeta (già chiesa del Collegio) La chiesa di S. Elia, annessa all'ex Collegio dei Gesuiti, sorge nei cuore dell'antico quartiere di Catocastro .Fu eretta nel 1619 e la sua facciata presenta un portale con timpano ad arco spezzato sormontato da un fìnestrone con sinuose cornici. L'interno, a navata unica, con cupola sulla crociera è tipico delle costruzioni sacre dei Gesuiti. Al centro dell'aula è posto un pulpito ligneo secentesco con baldacchino, intagliato e decorato.
Chiesetta di S. Giuseppe
  E' una piccola chiesa rurale che si trova sulle pendici del colle di Camolo. Edificata nel 1728, per cura di Fortuna Carratelli, è frequentata dai fedeli della zona. Casa Rurale E' sita in località Rota ed ha importanza storica perché, il 6 febbraio 1807, vi venne firmata la resa della città di Amantea alle truppe francesi dopo un duro assedio durato nove mesi. All'esterno lapide-ricordo dell'evento dettata da Ernesto De Luca di Lizzano.